io che amavo le rose

io che amavo le rose,
volevo essere terra e acqua.

un soliloquio autosufficiente,
al seguito delle lune,
per parlare alla vita.

delle memorie di un futuro
che sarebbe caduto a terra,
non lontano dal proprio albero.

a chiedermi se quella era felicità,
mettendo sul vassoio d’argento
testa e collo.

io che amavo le rose,
ora, solo ora, comprendo
il senso delle spine.

BD

Anzio 31 gennaio 2024





colano amicizie e amori

quanta solitudine se ne va in giro
imbellettata e travestita.
colano amicizie e amori dal cielo come manna divina
ma al rito del caffè ci sono sempre meno tazzine e piattini di porcellana. le monadi bevono dal vetro.
è un veleno di nuova generazione. non uccide
ma espropria, trasforma campi selvaggi
in terra bruciata. solo il tempo conosce
la verità in frantumi.

BD

Anzio 25 gennaio 2024



i miei fianchi sono afoni

i miei fianchi sono afoni,
di una raucedine che dura.
stanno su per dovere.

hanno preso qualche taglia negli ultimi anni.
poderosi, forse ingombranti,
devo metterli bene al momento giusto.

ne sono fiera. hanno portato
nascite e amore, con una dedizione
simile al coraggio.

e se ci penso, hanno ancora
la tenerezza di un bimbo
che dice la sua prima parola.

BD

Anzio 22 gennaio 2024

Parla Donna Lucrezia

ma che ve credete!
sete schiavi uguarmente.

prima de li re e de li papi.
a sbavà pe le molliche de pane ar tavolo de li dittatori.
pori diavoli affamati!

senza e corna, senza li zoccoli e puro senza o zorfo
solo co la puzza der sudore addosso.
a spaccavve la schina pe ‘n mazzo de cicoria,
a spaccià sogni pe la minestra.

e mo? oggi che sete?
schiavi o stesso.
ve rimangheno li spicci.
i sordi che nun ve basteno mai, tanto ce stanno li prestiti e i cravattari de stato.
er tempo libbero è ‘n mozzico
e fate l’amore facendove er segno de la croce.

pensavo de trovavve sveji,
v’anno imbarzamato e nun ve ne siete accorti.
appicciate a cucuzza, sennò so cavoli.

BD

Anzio 19 gennaio 2024


l’aratro va portato, a spinta

ho vegliato i tuoi sussurri
e fatto i giusti risvolti alla coperta.

è un buon lavoro per chi il mestiere di casa
non lo sa fare.

e se si conta l’impegno nel tirare le lenzuola,
è quasi magia.

si solca il mio viso mentre amore ricuce.

la fatica è nelle mani,
mi hanno insegnato che l’aratro va portato,

a spinta, fin oltre l’orizzonte.

BD

Anzio 18 gennaio 2024

“Stanotte” degli Psicologi

Per i giovini e i diversamente giovini

Testo

La libertà costa cara, ti cola il mascara e diventa il Niagara
Nello zaino le Montana e questa città grigia torna colorata
Prendi da bere che ‘sta settimana sto da solo a casa (sto da solo a casa)
Ora che sono le tre del mattino ci siamo solo noi per strada

Noi che fumavamo fino all’alba (all’alba)
Brilli come le stelle nel cielo
Nuvole di fumo nella stanza (nella stanza)
Così le paranoie non le vedo
Coi sogni più grandi di noi
Ho scritto col marker sul muro
“Non ci avrete come ci volete voi e se non vi sta bene, fanculo”
Non ci vogliono insieme come le Vele, come le Torri Gemelle
Ti faccio una foto, un istante è più bello se dura per s-

Niente è per sempre, tranne stanotte
Voliamo per la strada dopo qualche cocktail
Niente è per sempre, ok, che ce ne fotte?
Nessuno ci fermerà, neanche la morte
Uoh-oh, uoh-oh, neanche la morte
Uoh-oh, uoh-oh, neanche la morte ci fermerà

Ho scritto “Ti amo” con l’Uni-Posca
Dopo qualche birra questa notte è nostra
Che è un attacco di cuore, io non trovo parole
Poi c’è Marco che mi dice “Devi crede’ all’amore”
Come cazzo fai?
Nascondi i sentimenti dentro agli skinny
Che racconteremo poi ai nostri figli
Che eravamo tutti ragazzi tristi?
Invece abbiamo detto di no (no)
Perché tutto questo trova un appiglio (appiglio)
Sei bella come San Lorenzo (San Lorenzo)
A tratti stupenda come San Basilio (San Basilio)

Casa libera ce l’ho
Ma ho una casa popolare, non ho mica un loft (loft)
Porta qualche birra e dopo dello scotch
Che il mio letto singolo diventa uno yacht
E ritorno barcollante, con l’alcol nelle gambe
Una foto di nascosto e tu mi dici “Che palle”
Io dico “Che palle” perché poi è un istante
Che diventa per sempre è molto più interessante

Niente è per sempre tranne stanotte
Voliamo per la strada dopo qualche cocktail
Niente è per sempre, ok, che ce ne fotte?
Nessuno ci fermerà, neanche la morte
Uoh-oh, uoh-oh, neanche la morte
Uoh-oh, uoh-oh, neanche la morte ci fermerà

tutti hanno mani da pianista

tutti hanno mani da pianista
ma non tutti sono pianisti

e non hanno mai comprato un pianoforte

potremmo chiudere gli occhi
e volare sui tasti come gli eroi

ma bisognerebbe avere talento
e un pollice opponibile serio

l’anima dovrebbe farsi
puntino sul pentagramma e

dovremmo saperla leggere

dubito sia solo questione di eleganza
piuttosto di contrasto
il nero sul bianco si vede
ma non basta

BD

Anzio 16 gennaio 2024