ma chissenefrega

chissenefrega
a chi pensa che dovrei dimagrire
a chi pensa che dovrei tacere
a chi dice che scrivo stronzate
a chi si perfeziona in sala pesi
a chi fa i cento in 11 secondi
a chi ricorda Ei fu a memoria
a chi cammina a passo svelto
a chi non mi guarda negli occhi mentre parla
a chi fa finta di amarmi
a chi mi odia veramente
a chi mi dice che non ho stile
a chi guarda i miei difetti e disconosce i pregi
a chi mi dice che non ce la farò
a chi si sbrodola con io io io
a chi rifiuta nega e cancella
a chi vive di fretta
a chi deve vincere per forza
a chi pensa che perderò

un chissenefrega
contro ogni strale
che mi ha colpito
che ho schivato
un chissenefrega
perché a fregarmi
son capace da me

BD

Anzio 30 settembre 2020

le mie armi

rimuovo strati di pelle su pelle
fino all’osso della questione
con i doveri con i poteri uso carta vetrata
con dovizia d’anarchia li scortico
parole in canna nella pistola di carta
a ripetizione con convinzione
colpi dritti in testa
di un dio che desiste e non si coinvolge
vigliacco si nasconde

ecco le mie armi

per i tuoi occhi che piangono sangue
smarriti in un cielo scomposto
niente fa più male dell’indifferenza beffarda
di chi ci ha creato dal fango
per scaricarci nel fango
costretti a cercare amore
perché nati con dolore

BD

Anzio 30 settembre 2020

t’ho abbandonato

t’ho abbandonato
per crescerti sano
al riparo dai miei umori
dai miei mille sapori di maturità incerte
sei continua scoperta
sei la mia calda coperta
che ho riposto nell’armadio antico
divorato dai tarli
non mi sono arresa
sono solo sospesa
tra il bisogno e l’assenza
spaccata a metà come la mela peccaminosa
non cogliermi oggi
e nemmeno domani
lasciami qui
appesa all’albero maestro
sospinta dal vento di maestrale
cresci e vienimi a cercare
nelle remote terre della dimenticanza
mi troverai li
a godermi il sole caldo del tuo abbandono

BD

Anzio 29 settembre 2020


Per morire una volta sola

Perché non mi arrivi?

hai scelto di non ascoltare

il mio cuore stonato

dalle mie molte vite

troppe per essere una

irrefrenabile voglia d’esistere

piede che schiaccia il serpente

dalla coda, perché il desiderio di veleno

non si sconta con le buone azioni

allora mordi le mie carni

che io provi dolore se questa

è l’unica via per sentirsi vivi

e alla fine per morire una volta sola

BD

Anzio 28 settembre 2020

Straziante aritmia

cuore che senti

il palpito del cosmo

straziante aritmia

della cancrena mortale

acido corrosivo di vite

figlie di parole morte

che l’acqua di un cielo terso

non riesce a dissetare

e si esiste

forse si persiste

a spegnere la fiammella

in ogni attimo di vita mortale

BD

Anzio 25 settembre 2020

Ode al balletto fotocopia

tocca sorbirceli

come un sorbetto all’acido muriatico

mentre ocheggiano di blateranti non sensi

e proseliti manco fosse il venerdì santo

tutti in processione si muovono all’unisono

senza motivo senza un tratto distintivo

e nei loro vestiti griffati di Niente

trovano casa e protezione

normalità diversa dicesi

essere una copia di una copia

che di originale ha solo il falso originario

ebbene è la moda basculante

del balletto fotocopia

dove nessuno è diverso

e nessuno uguale

tristi destini piegati a carponi

davanti alla maestà del like

BD

Anzio 24 settembre 2024

Si bagni il tutto

che mi mancava

sentir freddo e cercare tepore

accoccolarmi sul divano e sentirmi al sicuro

pioggia che scende e lava ogni mio straccio secco

e fa morbidi

i pensieri più duri

le paure in cancrena

le aspettative folli

la noia e l’abitudine

che si bagni il tutto

che tutto ritorni ad essere pulito

BD

Anzio 23 settembre 2020

gli spazi tra le parole

guardo gli spazi tra le parole
esprimono molto più
di quel che le parole dicono
è il vuoto che desidero
senso ritmo e persistenza
della mia fame di sentire
la stasi perfetta
stazionare immobile tra significati
senza appartenenze e inclinazioni
fluttuante aquilone
tra le righe del detto

BD
Anzio 22 settembre 2020


Entropia strutturale

d’anarchia e ripudio
la mia storia
d’essenza d’ossa e carne
le gabbie reticolari
di tentacolari morse del mio niente
che sbatte e si ferisce
per la libertà

maestria nell’arte dell’evasione
la mia forza che rompe
le invadenze strutturate
poste e sottoposte
alle domande fondamentali

chi siamo
dove eravamo
dove andiamo

se non fosse per il naso
il nostro limite umano
alla profondità geometrica
che per quanto si allunghi
conquista pochi centimetri all’infinito
che si espande all’infinito

vivo allora
secondo natura che vive
un ciclo benefico
di morte e rinascita
alternando male e bene
sapientemente disordinati
per alimentare con zucchero grezzo
l’entropia che governa ordinatamente l’universo

e l’instabilità d’esistere
sono i miei capelli scompigliati
dal vento di tempesta
che assale e distrugge la tabula rasa
della consapevolezza
per rendere complicato ciò che è semplice

BD

Anzio 22 settembre 2020