un figlio di nessuno dormiva sotto il cielo, contando le stelle.
sazio di fame umana, beveva dai nasoni consunti.
la pioggia lavava le sue ferite e il freddo temprava il suo scheletro.
a ridosso della chiesa incrociava le gambe e i destini di altre, un sorriso era il prezzo di un bicchiere di vino.
lucida la sua mente e puro orgoglio il disquisire su dio e la vita.
ed era incanto il suo verbo, deciso e pacato, fiori nati per caso nel prato di chissà dove.
presenza possente di anni, nessuno sa quanti.
poi te ne sei andato e il vuoto ha impregnato il muro che ti sosteneva.
la tua ombra è ancora la.
qualcuno sostiene si muova nelle notti di luna piena.
BD
Anzio 24 agosto 2020
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