basterebbe una briciola di pane e miele,
dalle tue labbra, per placare la fame che mi divora.
perchè l’amore si vive e poi si scrive.
BD
Anzio 31 gennaio 2021
basterebbe una briciola di pane e miele,
dalle tue labbra, per placare la fame che mi divora.
perchè l’amore si vive e poi si scrive.
BD
Anzio 31 gennaio 2021
L’incompiuta cerca la chiave per il lucchetto.
È arrugginito dal tempo e dal disuso ma funziona ancora.
Ne prova cento e mille ne butta, alcune non entrano, altre girano a vuoto, si sa, i lucchetti possiedono l’anima, ci convincono che il meccanismo è rotto ma è tutta una farsa.
Il problema è la chiave, abbandonata chissà dove, nelle volute del cervello o dell’intestino? nascosta in spazi angusti di una memoria smemorata?
Si troverà? o toccherà scassinare il lucchetto ma il lucchetto non è d’accordo.
Una parola dolce, del cuore, potrebbe fare il miracolo? Ma l’incompiuta ha parole smozzicate che le muoiono in gola e il cuore che batte per metà.
Un amen e l’incompiuta decide di rimanere col suo lucchetto serrato e la chiave sbagliata in mano.
BD
Anzio 31 gennaio 2021
Sono stata invitata al banchetto degli illusi.
A mangiare e bere con gli occhi chiusi,
Nuda come Eva.
È durato poco,
Al risveglio un pantano
di rospi a mandarli giù
Per la gola secca.
Per un secondo di felicità,
Eternità di avrei dovuto,
Avrei potuto.
Inghiotti e zitta.
La legge del contrappasso.
BD
Anzio 30 gennaio 2021
Cantami di questo tempo
L’astio e il malcontento
Di chi è sottovento
E non vuol sentir l’odore
Di questo motore
Che ci porta avanti
Quasi tutti quanti
Maschi, femmine e cantanti
Su un tappeto di contanti
Nel cielo blu
Figlia della mia famiglia
Sei la meraviglia
Già matura e ancora pura
Come la verdura di papà
Figlio bello e audace
Bronzo di Versace
Figlio sempre più capace
Di giocare in borsa
Di stuprare in corsa
E tu, moglie
Dalle larghe maglie
Dalle molte voglie
Esperta di anticaglie
Scatole d’argento ti regalerò
Ottocento
Novecento
Millecinquecento scatole d’argento
Fine Settecento ti regalerò
Quanti pezzi di ricambio
Quante meraviglie
Quanti articoli di scambio
Quante belle figlie da sposar
E quante belle valvole e pistoni
Fegati e polmoni
E quante belle biglie a rotolar
E quante belle triglie nel mar
Figlio figlio
Povero figlio
Eri bello, bianco e vermiglio
Quale intruglio
Ti ha perduto
Nel Naviglio
Figlio figlio
Unico sbaglio
Annegato come un coniglio
Per ferirmi
Pugnalarmi nell’orgoglio
A me a me
Che ti trattavo
Come un figlio
Povero me
Domani andrà meglio
Eine kleine Pinzimonie
Wunder Matrimonie
Krauten und Erbeeren
Und Patellen und Arsellen
Fischen Zanzibar
Und einige Krapfen
Früer vor schlafen
Und erwachen mit der Walzer
Und Alka-Seltzer für
Dimenticar
Quanti pezzi di ricambio
Quante meraviglie
Quanti articoli di scambio
Quante belle figlie da giocar
E quante belle valvole e pistoni
Fegati e polmoni
E quante belle biglie a rotolar
E quante belle triglie nel mar
un giorno, per caso,
uno dei due fa un passo
ed è il trapasso
tra l’ieri e il domani, frazioni di secondi,
un si detto, un no taciuto
e il dado mostra la sua faccia,
un “sei” perfetto e tutto cambia.
il nastro si svolge e si riavvolge,
i dati e le immagini
si sovrascrivono riscrivendosi.
pillole di zucchero e le vecchie ferite si saldano,
altre si formano
ma i fantasmi svaniscono.
calore per induzione.
è il battesimo dell’amore nuovo,
di candida veste vestito, che,
nell’incontro della carne e dell’anima,
si colora d’arcobaleno.
BD
Anzio 29 gennaio 2021
ogni anno
oggi
la voragine dell’orrore
ritorna a sputare
parole di cianuro
Ogni anno
oggi
Dio muore
nell’oblio di una umanità
spellata dall’odio
Ogni anno
oggi
si tenta di ricucire lo strappo
dell’anima con fili di seta
pagati a caro prezzo
Ogni anno
oggi
la voce dei pochi
immortali
riecheggia
dolorosa e affilata
e nelle case
dalle finestre chiuse
entra l’inverno di ghiaccio e sangue
dei racconti dei pochi
testimoni dell’esistenza del Male,
appena visibile dai camini dei forni
e dall’odore acre e pungente.
Ogni anno, oggi, il diavolo indossa
un completo a strisce e puzza di Zyklon B.
BD
Anzio 27 gennaio 2021
Son morto ch’ero bambino
son morto con altri cento
passato per il camino
e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c’era la neve
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d’inverno
e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano non ho imparato
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può l’uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone
ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
Alzo il bicchiere e brindo,
Sfacciata, alla tua salute.
Hai deciso per me e per me hai scelto
La cruna microscopica della sofferenza.
Prosit e fottiti.
Domani sarò sana come oggi,
Ricomincerà la guerra.
Non mi spaventa la battaglia,
Nemmeno la morte ma questa vita del cazzo!
BD
Anzio 26 gennaio 2021
d'amore, sesso, vita e poesia
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Timeo Danaos et dona ferentes
Qualche foto, niente di più...
... anzi serissime
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